La Stazione Zoologica Dohrn di Napoli, storica istituzione della ricerca marina, già apprezzata da Darwin, continua a sfornare iniziative e novità per il suo centocinquantesimo anniversario. Lo scorso maggio anche noi di Focus abbiamo voluto celebrare la Stazione con una copertina fatta in collaborazione con gli studiosi che vi lavorano in cui raccontavamo tutti i segreti del mare e come possiamo difenderlo.
Noi stiamo uccidendo la Terra mettendo a rischio – o sterminando – specie animali. Come spiega anche il numero speciale di Focus 356 (giugno 2022) in edicola Salviamo il mare, fatto in collaborazione con gli studiosi della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli. © focus
Adesso a Napoli fervono i preparativi per la prima edizione del Film Festival Internazionale Pianeta Mare. che si svolgerà dal 5 all’8 ottobre prossimi, presso il Museo Darwin – Dohrn (Villa Comunale) e il Cinema Academy Astra dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Un festival aperto ai videomaker interessati a partecipare che fino al 25 agosto potranno presentare i propri lavori al concorso sul sito web ufficiale del Film Festival.
Il concorso prevede 3 sezioni: la Features Film con film e documentari della durata minima di 52 minuti; la Short Movies con cortometraggi della durata massima di 25 minuti; la One minute mobile film for Ocean con video realizzati con smartphone della durata massima di 1 minuto girati da giovani under 30. Per i vincitori delle tre sezioni sono previsti premi di tremila, duemila e mille euro.
“Perchè una rassegna di video e di documentari? Per avvicinare al mare e alla ricerca un pubblico più ampio con strumenti nuovi”, dice Roberto Danovaro presidente della Stazione. “L’arte accende la curiosità della famiglie e dei bambini sulla scienza, sul mondo marino, accresce la consapevolezza civica ed ecologica”, commenta Ferdinando Boero, presidente del Film Festival Internazionale Pianeta Mare e della Fondazione Dohrn.
Ma quello che pochi sanno è che la stazione ha radici intrecciate con il cine-documentario naturalistico delle origini. Proprio quando la Stazione Zoologica vedeva la luce a Napoli si aggirava Étienne-Jules Marey, scienziato e inventore francese che sperimentava nuove tecniche di fotografia. Suo il fucile cronofotografico, che lo rese noto come “lo scemo di Posillipo” perchè gli abitanti lo vedevano puntare gli uccelli col suo fucile senza mai uccidere niente. Altro che scemo, Marey riuscì a documentare il volo degli animali nei minimi dettagli, grazie alle sue foto scattate una dietro l’altra. E forte è il legame con i lavori di Jean Painlevé (1902-1989) regista e biologo marino che con i suoi cortometraggi sui movimenti della fauna acquatica alimentò l’immaginazione dell’epoca tanto che le sue opere furono associate al movimento surrealista.
Non nasce dunque a caso l’idea di un rassegna proprio lì dove il movimento della natura prese forma fotografica e cinematogafica.
Articolo originale su FOCUS